Fusione dei metalli
La fusione
A temperatura ambiente gli atomi sono legati tra di loro, ma appena aumentiamo la temperatura ecco che iniziano ad “agitarsi” facendo venire meno la loro coesione, così facendo il solido, raggiunta una certa temperatura, si trasforma in liquido: questo, in pratica, è quello che accade nell’operazione che chiamiamo fusione.
Ogni metallo ha un suo specifico punto di fusione, ossia:
- Ag 962° C
- Au 1064° C
- Pd 1555° C
- Pt 1768° C
Vediamo allora come si procede.
Innanzitutto il forno: naturalmente sul mercato ne esistono vari modelli, i più comuni sono quelli ad induzione (ad alta e a bassa frequenza).
Nell’apposito spazio viene posto un crogiolo che contiene il metallo. I crogioli, dovendo sopportare alte temperature, sono di grafite, un materiale refrattario; forma e capacità dipendono solo dal tipo di forno.
Per aiutare il processo di fusione vengono versate nel crogiolo piccole quantità di borace e di salnitro. Vediamo perché: il borace serve per sciogliere i metalli nobili ed inoltre va a formare una pellicola che protegge il materiale in fusione all’ossidazione; il salnitro si aggiunge in ultimo per rendere più liquida la fusione, specialmente nei recuperi di polveri.
Una volta raggiunta la temperatura di fusione, il crogiolo viene estratto dal forno per poter colare il metallo fuso.
Questo verrà versato in appositi contenitori chiamati staffe che sono normalmente fatte di ghisa o di grafite.
E’ a questo punto che entra in gioco tutta l’esperienza dell’operatore perché diversi sono gli accorgimenti che deve seguire.
La staffa intanto deve essere riscaldata per toglierle umidità e si deve anche ungerla leggermente, utilizzando olio di lino, per facilitare poi il distacco del metallo.
Bisogna quindi porre attenzione alla temperatura di colata ed alla velocità con la quale si cola. Soprattutto questa seconda componente è importante perché dobbiamo evitare delle solidificazioni a strati che non renderebbero omogenea la verga così ricavata e falserebbero quindi i risultati dell’analisi che dovrà seguire.
A questo punto, terminata l’operazione di fusione, si procede con il secondo passaggio: mandare la nostra verga in laboratorio analisi per stabilire la quantità dei metalli preziosi in essa contenuti. (Autore articolo Blog Metalli Preziosi )